Intervento di riordino e valorizzazione

L’intervento, avviato nel giugno 2021, e si è articolato in quattro fasi:

1- riordino e inventariazione

2- depolveratura, pulitura e ricondizionamento

3- digitalizzazione e metadatazione

4- catalogazione e pubblicazione del sito web.

Le prime attività svolte hanno consentito di stabilire la consistenza in termini numerici dei fototipi, le loro caratteristiche fisiche e dimensionali e lo stato di conservazione; di riordinare il materiale ristabilendo, dove possibile, l’originale ordinamento adottato dal fotografo, rendendolo evidente; di redigere, infine, un inventario patrimoniale.

Analizzando le iscrizioni sulle scatole, quelle sui negativi ed il loro contenuto visuale, sono state individuate delle serie originali; altre sono state costituite dall’archivista in fase di riordino, per quei negativi privi di didascalie e segnature, rinvenuti in diversi contenitori non originali e non riconducibili ad alcuna delle serie originali.

Durante la fase di riordino e inventariazione è stata compiuta un’approfondita analisi del contenuto visuale delle immagini, utile all’individuazione dei luoghi (città, toponomastica, ecc.), delle strutture (palazzi, monumenti, edifici di culto, ecc.), degli eventi (visite di politici, processioni, funerali, ecc.), delle entità (persone, associazioni, organizzazioni, enti), degli oggetti (insegne di enti ed esercizi pubblici, mezzi di trasporto, oggetti di uso religioso e rituale, opere d'arte, documenti, ecc.) ritratti nelle fotografie, e all’individuazione delle tipologie di foto (ritratti, vedute, fotoriproduzioni, ecc.), ovvero all’individuazione dei soggetti e dei termini necessari a descriverle.

Tale analisi, approfondita in fase di catalogazione, è fondamentale per una corretta restituzione delle numerose informazioni contenute nelle immagini e per agevolare la ricerca da parte dell’utente.

Tutti i soggetti e i descrittori individuati sono confluiti in un vocabolario normalizzato e controllato - thesaurus - utilizzabile nelle fasi di indicizzazione, ricerca e recupero delle immagini.

La fase successiva ha riguardato la pulitura, depolveratura e ricondizionamento dei fototipi in materiali adatti alla loro corretta conservazione, tutti con certificazione PAT (Photographic Activity Test).

I materiali originali di condizionamento, rappresentando un’importante fonte documentaria, sono stati conservati a parte e le informazioni presenti su di essi - titoli, date, numerazione progressiva delle scatole e numerazione dei negativi - trascritte in fase di catalogazione.

Concluse anche queste operazioni, nel maggio 2022 è iniziata la fase di digitalizzazione e metadatazione di tutti i negativi in conformità a quanto indicato dagli standard nazionali¹ e da linee guida internazionali.²

I fototipi, così come previsto dagli standard, sono stati riprodotti nella loro interezza, con un minimo di margine intorno; non è prevista, infatti, la sola acquisizione del contenuto visuale della fotografia ma dell'immagine insieme al suo supporto.

Nel rispetto della massima fedeltà di riproduzione del bene culturale non sono state effettuate operazioni di fotoritocco; gli unici interventi, effettuati sui master di produzione, volti ad una migliore leggibilità dell’immagine, sono stati limitati alla regolazione dell’esposizione, del contrasto, delle luci e delle ombre.

Va ricordato che in un fondo costituito principalmente da negativi, l'immagine digitale diviene la modalità esclusiva di fruizione, sia per la fragilità degli oggetti originali, sia perché consente di visualizzare in positivo opere che risulterebbero di difficile lettura a causa dell’inversione dei chiari e scuri.

Nell’ultima fase di intervento si è proceduto alla catalogazione del materiale fotografico e alla contestuale implementazione e pubblicazione del presente sito web, lavoro in corso e non ancora concluso.

Ogni singolo fototipo è stato oggetto di catalogazione attraverso la scheda F dell’ICCD,³ con un livello di descrizione minimo definito dallo stesso standard “livello inventariale”, il quale, oltre a prevedere tutte le “obbligatorietà assolute” in fatto di descrizione previste dalla scheda F, si configura come la soluzione più ottimale e maggiormente adottata nelle campagne di catalogazione fotografica.

Per una corretta restituzione delle informazioni, e per una agevole e proficua ricerca del materiale fotografico catalogato, si è proceduto all'indicizzazione delle schede di catalogo, attraverso l'utilizzo di circa 500 voci di soggetto, in costante aggiornamento.

Oltre alle unità documentarie (i fototipi), sono stati descritti compiutamente i livelli fondo, sezione, serie e unità di condizionamento (le scatole originali), il soggetto produttore e conservatore.

1. Ministero per i beni e le attività culturali. Istituto centrale per il catalogo unico (2004). Linee di indirizzo per i progetti di digitalizzazione del materiale fotografico. ICCU Roma.

2. (2023). Technical Guidelines for Digitizing Cultural Heritage Materials : Third Edition. Federal Agencies Digital Guidelines Initiative (FADGI).

3. Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (2015). Normativa F - fotografia versione 4.00 : strutturazione dei dati e norme di compilazione.

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