Archivio fotografico Alessandro marchese Bruti Liberati
- ca. 1889 - 1913
Contenuto
Storia archivistica
I fototipi che costituiscono la parte più consistente dell’Archivio fotografico AMBL sono stati realizzati dal marchese Alessandro Bruti Liberati tra il 1889 e il 1913 ca.Dichiarato di notevole interesse storico nel novembre 1987 dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche, l’Archivio è stato per oltre un secolo conservato nel palazzo della famiglia Bruti Liberati a Ripatransone (AP).
Dal dicembre 2020, con atto di donazione da parte degli eredi Filippo Bruti Liberati e della figlia di questo Maria Carla, la proprietà dell'archivio è stata trasferita alla Banca di Ripatransone e del Fermano - Credito Cooperativo Sc, la quale ha da subito espresso il proposito di conservare e valorizzare il materiale fotografico, di cui è entrata in possesso, rivolgendosi all'archivista Marco Di Marco, professionista del settore, il quale ha proposto un complesso intervento di riordino, inventariazione, pulitura, ricondizionamento, digitalizzazione, catalogazione e pubblicazione su sito web dedicato dei fototipi dell'Archivio, in un’ottica di conservazione e valorizzazione di queste preziose fonti documentarie.
L’intervento proposto, finanziato dalla BCC di Ripatransone e del Fermano e autorizzato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche, ha preso avvio nel giugno 2021 ed è tutt’ora in corso di svolgimento.
Nel 2022 c’è stata una nuova donazione alla BCC di Ripatransone e del Fermano da parte degli eredi Bruti Liberati di ulteriore materiale fotografico, di un nutrito numero di cartoline d'epoca, di materiale documentario, bibliografico e iconografico. Questi ultimi materiali sposta la datazione remota dell'Archivio ai primi decenni dell'Ottocento.
Denominazione dell’archivio
Negli anni il presente archivio è stato, di volta in volta, citato in forme e modi molto diversi, nelle pubblicazioni che lo hanno interessato, nell’atto di donazione alla BCC di Ripatransone e del Fermano, negli articoli apparsi sulla stampa locale. La volontà di adottare come nome “ufficiale”, noto e condiviso, quello di “Archivio fotografico Alessandro marchese Bruti Liberati” è stata suggerita dal timbro a inchiostro con il quale il fotografo usava firmare le proprie stampe donate ad amici, conoscenti e persone ritratte.
Contenuto
I fototipi di cui l’Archivio fotografico AMBL si compone sono, per la maggior parte, negativi su lastra di vetro al bromuro d’argento nel formato 9x12 cm, con pochi pezzi nei formati dal 4,5x5 al 21x27 cm, per un totale di 2.765 negativi; in minor numero sono presenti pellicole negative in nitrato di cellulosa, sia piane che in striscia, per un totale di 208 fotogrammi.
Si conservano, inoltre, numerosi positivi ad annerimento diretto, tratti dallo stesso fotografo - di cui alcuni raccolti in due album coevi - cinque diapositive stereoscopiche su lastra di vetro, stampe vintage e alcuni negativi prodotti da altri fotografi, apparecchi fotografici, attrezzatura e materiali per la camera oscura, un nutrito numero di cartoline e riviste fotografiche d’epoca.
Criteri di ordinamento
Non essendo stato rintracciato alcun inventario coevo, si è proceduto al riordino dei fototipi sulla base delle segnature apposte dal fotografo sui negativi e sulle scatole che li contenevano.
I negativi in oggetto erano per la quasi totalità conservati nelle scatole originali, quelle con cui venivano in passato commercializzati. Solo sulle scatole dei negativi nel formato 9x12 cm - con l’eccezione di alcune di esse - sono presenti dati di inventariazione apposti dal fotografo stesso, quali: titoli, date, numerazione progressiva delle scatole e numerazione dei negativi contenuti; per tutti gli altri formati le scatole sono prive di numerazioni e didascalie, mentre i negativi le presentano solo raramente.
Questo tipo di organizzazione dell’archivio, adottata dal fotografo, ha comportato un diverso approccio nel riordino dei negativi. Per quanto riguarda quelli nel formato 9x12, grazie all’analisi delle segnature e delle iscrizioni originali, e ad alcuni titoli ricorrenti, sono state individuate delle serie originali e si è potuto procedere al riordino dei negativi secondo quanto predisposto dal fotografo.
Per il riordino di tutti gli altri negativi, privi di segnature, didascalie e altre indicazioni, e non riconducibili in alcun modo ad alcuna delle suddette serie originali, si è proceduto all’analisi del loro contenuto visuale e si sono costituite delle nuove serie - vedute, attività, ritratti, arte sacra, riproduzioni - suddivise in base al formato e alla materia e tecnica dei fototipi.
Circa 270 negativi - su un totale di 2.765 - sono stati rinvenuti conservati in involucri di carta di giornale e in altri contenitori moderni. Questi negativi sono stati, con ogni evidenza, prelevati dalle loro collocazioni originali per essere riprodotti ed utilizzati nelle diverse pubblicazioni che hanno interessato il fotografo marchese Bruti Liberati e non ricollocati al loro posto. Le fotografie del Marchese sono infatti state utilizzate, fin dagli anni in cui era in vita, e anche per molti anni dopo la morte, per realizzare cartoline con vedute di Ripatransone. In anni più recenti, tra il 1987 e il 2004, una selezione di sue fotografie è stata invece oggetto di tre pubblicazioni monografiche1. Inoltre sue fotografie compaiono anche in numerose pubblicazioni, sia di carattere locale che nazionale.
Grazie all’organizzazione originaria dell’archivio, voluta dal fotografo, alle segnature presenti sui negativi, e ad alcuni dati presenti sui materiali moderni di condizionamento, i negativi trovati fuori posto sono stati, nella quasi totalità, ricondotti alle scatole e alle serie originali di appartenenza.Per i negativi ricollocati, e per quelli presumibilmente mancanti, è stato prodotto un Elenco dei negativi ricollocati e mancanti.
Serie archivistiche
Le serie costituite dal fotografo sono contraddistinte da titoli originali - presenti sulle scatole - tranne una, priva di un titolo univoco, ma contraddistinta da una segnatura caratteristica che la identifica chiaramente come tale, e alla quale è stato assegnato un titolo dall’archivista; le serie originali sono: Istantanee prima serie, Epoca incerta, Numerazione progressiva annuale (titolo assegnato), Ritratti, Nepoti, Scarti.
Le scatole delle suddette serie - tranne quelle di Nepoti e Scarti - sono inoltre contraddistinte da un numero di corda originale, così come lo sono, in parte, i negativi:
- nella serie Istantanee prima serie le scatole sono dodici, sono numerate da 1 a 12, e i negativi hanno una numerazione continua da 1 a 181;
- nella serie Epoca incerta le scatole sono sei, hanno una doppia numerazione, una segue la numerazione della serie precedente e va da 13 a 18, l’altra è interna alla serie e va da 1 a 6, i negativi non sono numerati;
- nella serie Numerazione progressiva annuale le scatole sono 117, seguono la numerazione della serie precedente, questa va da 19 a 96 fino all’ano 1905; dall’anno 1906, e fino al 1912, anno conclusivo della serie, le scatole hanno una numerazione che riparte da 1 ogni anno; i negativi sono numerati, a partire dalla scatola 37, su base annuale, anche questa riparte da 1 ogni anno;
- nella serie Ritratti le scatole sono 32, sono numerate da 1 a 32, i negativi hanno una numerazione continua da 1 a 431.
Per dare evidenza all’originario ordinamento dell’archivio, così come voluto dal fotografo, e fornire all’utente una plastica visione di come esso era organizzato, all’interno dei diversi livelli serie nella struttura dell’inventario, si troveranno le schede descrittive delle singole scatole originali - corredate da immagini delle stesse - e al loro interno quelle dei singoli negativi che vi erano in origine contenuti.
Le serie costituite dall’archivista in fase di riordino, come già descritto, sono state organizzate sulla base del formato, della materia e tecnica dei fototipi e in base loro contenuto visuale o alla tipologia delle foto - vedute, attività, ritratti, arte sacra, riproduzioni -; i fototipi all’interno di queste serie sono stati ordinati in base al soggetto e, ove possibile, al dato cronologico.
Maggiori dettagli in merito alle singole serie archivistiche sono fornite nelle introduzioni alle rispettive schede di catalogo.
StrutturaLa struttura dell’archivio, limitatamente ai fototipi interessati dal presente riordino, si articola nel seguente modo:
fondo - Archivio fotografico Alessandro marchese Bruti Liberati
sezione -- Negativi
serie --- Negativi formato 9x12 cm - "Istantanee prima serie"
serie --- Negativi formato 9x12 cm - “Epoca incerta”
serie --- Negativi formato 9x12 cm - Numerazione progressiva annuale
serie --- Negativi formato 9x12 cm - "Ritratti"
serie --- Negativi formato 9x12 cm - "Nepoti"
serie --- Negativi formato 9x12 cm - "Scarti"
serie --- Negativi formato 9x12 cm - Arte sacra
serie --- Negativi formato 9x12 cm - Riproduzioniserie --- Negativi formato 4,5x10,7 cm
serie --- Negativi formato 13x18 cm - Vedute
serie --- Negativi formato 13x18 cm - Ritratti
serie --- Negativi formato 13x18 cm - Arte sacra
serie --- Negativi formato 13x18 cm - Riproduzioni
serie --- Negativi formato 18x24 cm - Attività
serie --- Negativi formato 18x24 cm - Ritratti
serie --- Negativi formato 18x24 cm - Arte sacra
serie --- Negativi formato 21x27 cm
serie --- Negativi con passepartout
serie --- Negativi in nitrato di cellulosa - pellicola piana
serie --- Negativi in nitrato di cellulosa - pellicola in strisce
sezione -- Album
subfondo -- Altri fotografi
serie --- Negativi formato 10x15 cm
serie --- Diapositive stereoscopiche
Criteri di descrizioneDurante la fase di riordino dell’archivio sono stati raccolti e trascritti, ove rilevabili, dati da ogni singola scatola e negativo relativi a:
- numero di serie della scatola, numero di serie dei negativi, quantità dei negativi per scatola;- iscrizioni sulle scatole, iscrizioni sui negativi, tipologia di iscrizione (es: manoscritta a inchiostro, graffita sull’emulsione, ecc.);
- data dello scatto, soggetti delle fotografie;
- formato dei negativi, materia e tecnica, interventi del fotografo, stato di conservazione.Individuazione dei soggetti e dei descrittori
Durante la medesima fase di riordino e schedatura è stata compiuta un’approfondita analisi del contenuto visuale delle immagini, utile all’individuazione dei soggetti ritratti nelle fotografie e dei termini necessari alla loro descrizione.
Sono stati individuati e indicizzati, a titolo di esempio: luoghi (città, quartieri, toponomastica, ecc.), strutture (palazzi, monumenti, edifici di culto, ecc.), eventi (visite di politici, processioni, funerali, fiere, ecc.), entità (persone, associazioni, organizzazioni, enti, ecc.), oggetti (insegne di enti ed esercizi pubblici, mezzi di trasporto, oggetti di uso religioso e rituale, opere d'arte, documenti, ecc.), animali, tipologie di foto (ritratti, vedute, fotoriproduzioni, ecc.).
Tale analisi, approfondita in fase di catalogazione, è fondamentale per una corretta restituzione delle numerose informazioni contenute nelle immagini e per agevolare la ricerca delle stesse da parte dell’utente.
Tutti i termini individuati per la descrizione dei soggetti delle foto, sono confluiti in un vocabolario normalizzato e controllato - thesaurus - utilizzato nelle fasi di soggettazione delle immagini; gli stessi termini sono utilizzabili dall’utente per la ricerca e il recupero delle immagini.
Per la redazione delle voci di soggetto sono stati utilizzati lo standard catalografico previsto dal Nuovo soggettario2, a cura della Biblioteca nazionale centrale di Firenze, e il suo Manuale applicativo3, per la costruzione della stringa di soggetto, l’ordine di citazione delle voci all’interno della stringa e la forma delle voci da utilizzare.
Catalogazione
Successivamente alle fasi di pulitura, ricondizionamento, digitalizzazione e metadatazione dei fototipi, si è proceduto alla loro catalogazione e alla contestuale implementazione e pubblicazione del presente sito web, lavoro in corso e non ancora concluso.
Ogni singolo fototipo è stato oggetto di catalogazione attraverso la scheda F dell’ICCD4, con un livello di descrizione minimo definito dallo stesso standard “livello inventariale”, il quale, oltre a prevedere tutte le “obbligatorietà assolute” in fatto di descrizione previste dalla scheda F, si configura come la soluzione più ottimale e maggiormente adottata nelle campagne di catalogazione fotografica.
Per l’attribuzione di un titolo a quei documenti che ne sono privi, si è fatto riferimento all’appendice Orientamenti per la formulazione di titoli attribuiti, a cura di Giuseppina Benassati, nel volume La fotografia: manuale di catalogazione5.
Per la scelta e la forma del nome degli autori delle fotografie e delle opere rappresentate nelle stesse, si è fatto riferimento alle Regole italiane di catalogazione (REICAT6).
Ad ogni scheda catalografica, infine, è stata associata, come allegato iconografico, un’immagine digitale del fototipo descritto, provvista di watermark.Oltre alle unità documentarie (i fototipi), sono stati descritti compiutamente i livelli fondo, sezione, serie e unità di condizionamento (le scatole originali), il soggetto produttore e conservatore.
Numero di catalogo generale, collocazione, vecchia segnaturaAi fini dell’identificazione univoca di ogni singolo fototipo, della sua nuova collocazione e per tenere traccia del vecchio ordinamento voluto dal fotografo, sono stati previsti tre tipi di segnature: Numero di catalogo generale, Collocazione, Vecchia segnatura - ove presente - riportate, a seconda del tipo di segnatura, sulla scheda di catalogo, sul fototipo - nel caso dei negativi e delle diapositive sulla busta che li contiene - nel filename dell’oggetto digitale ottenuto dall’acquisizione digitale.
È stata inoltre effettuata l’operazione di cartellinatura delle nuove scatole di condizionamento. Su ogni etichetta è riportato il titolo del fondo e quello delle serie archivistiche, il numero della scatola, il numero di collocazione, la tipologia dei materiali, il formato dei materiali e il nome del soggetto conservatore.
Consultabilità
I fototipi dell’Archivio AMBL sono consultabili esclusivamente in remoto attraverso il presente sito web.
1. Bruti Liberati, A., Sori, E., Troli, G., & Maroni, G. (1987). L’immagine del Piceno : l'archivio fotografico del marchese Alessandro Bruti Liberati tra Ottocento e Novecento. Ripatransone: G. Maroni. Bruti Liberati, A., Anselmi, S., & Antonietti, A. (1987). Omaggio fotografico a Ripatransone 1890-1910. Ripatransone: Maroni. Orsetti, R., Bruti Liberati, A., Sori, E., Troli, G., & Maroni, G. (2004). I volti e i luoghi : le Marche tra Otto e Novecento negli scatti di Alessandro Bruti Liberati. [Ancona: Regione Marche].
2. Biblioteca nazionale centrale di Firenze (2006). Nuovo soggettario : Guida al sistema italiano di indicizzazione per soggetto : Prototipo del thesaurus. Milano: Editrice Bibliografica.
3. Biblioteca nazionale centrale di Firenze (ultima versione : marzo 2023). Nuovo soggettario : Manuale applicativo. https://thes.bncf.firenze.sbn.it/Manuale_applicativo.pdf
4. Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (2015). Normativa F - fotografia versione 4.00 : strutturazione dei dati e norme di compilazione. http://www.iccd.beniculturali.it/getFile.php?id=4479.
5. Miraglia, M. & Benassati, G. (1990). La fotografia : manuale di catalogazione. Casalecchio di Reno: Grafis.
6. (2009). Regole italiane di catalogazione : REICAT. Roma: ICCU.
Consistenza rilevata
- Tipologia
- fototipo/i
- Quantità
- 2974
- Consistenza (testo libero)
- 2.765 negativi su lastra di vetro al bromuro d’argento, 208 negativi in nitrato di cellulosa, 2 album.
Riproduzioni e copyright
- Questo contenuto è protetto da copyright ed è proprietà esclusiva di Banca di Ripatransone e del Fermano - Credito Cooperativo Sc.
Bibliografia
- - Bruti Liberati, A., Sori, E., Troli, G., & Maroni, G. (1987). L’immagine del Piceno : l'archivio fotografico del marchese Alessandro Bruti Liberati tra Ottocento e Novecento. Ripatransone: G. Maroni.
- Bruti Liberati, A., Anselmi, S., & Antonietti, A. (1987). Omaggio fotografico a Ripatransone 1890-1910. Ripatransone: Maroni.
- Orsetti, R., Bruti Liberati, A., Sori, E., Troli, G., & Maroni, G. (2004). I volti e i luoghi : le Marche tra Otto e Novecento negli scatti di Alessandro Bruti Liberati. [Ancona: Regione Marche].
- Giannetti, A., & Virgili, S. (2013). Personaggi piceni 3. [s.l. s.n.].